La figlia di un Re fu gettata nel fiume da suo fratello, per invidia, presso
un canneto, e vi morì annegata.
Dopo tempo, passa di là un pastorello e taglia una canna dal canneto per
farsene un flauto ( friscalettu ) .Costruito lo strumento, lo porta alle labbra
e ne esce un canto.
Lo spirito della fanciulla vagante nel luogo si effonde dalla tenue canna,
e rivela il misfatto. Il ragazzo stupito, corre al palazzo del Re, dove
racconta il prodigio.
Il Re, dubitando, vuol provare anch'egli lo strumento, e allora lo spirito
che vì è dentro si rivolge a lui: "o padre mio che mi tieni fra le labbra...,
così si rinnova in Sicilia il mito gentile di Siringa.
Racc. Favara |