Pacini Giovanni - Musicista (
Catania 1796 - Pescia [ Pistoia ] 1867 ).
Figlio di due cantanti di passaggio a Catania, nacque l'11 febbraio 1796 in una locanda di piazza Sant'Antonio, e a Catania rimase tre anni perchè debolissimo, affidato a una popolana che lo allevò amorevolmente.
A 16 anni debuttò a Milano con l'
Annetta e Lucinda, la prima di circa 90 opere.
Il suo capolavoro però rimase la
Saffo (Napoli 1840), ma non spregevoli sono anche
La sacerdotessa d'Irminsul, su tema analogo alla Norma Belliniana, il
Carlo di Borgogna e la Medea.
Contemporaneo di Bellini , ne subì il fascino ma anche le maggiori fortune.
Ebbe una vita sentimentale molto intensa sposandosi tre volte e godendo i favori di molte donne
tra cui
Paolina Borghese, sorella di Napoleone, che affrontò per lui lo scandalo, e della contessa Samoyloff, una russa che teneva salotto a Milano e che per amore del suo Giovanni avrebbe assoldato i fischiatori di Norma.
Autore anche di trattati didattici, si adoperò per la fondazione del conservatorio di Lucca che per qualche tempo fu a lui dedicato, e per la costruzione di un teatro lirico a Pescia.
Alla città natale dedicò un oratorio (
Il trionfo di Giuditta) e una
Messa da requiem.
Ebbe molti onori e riconoscimenti. Il 27 ottobre del 1848 il Granduca di Toscana Leopoldo II di Lorena lo creò nobile di Lucca.
Nel 1981 il comune di Catania lanciò l'iniziativa di riportare le ceneri del musicista nella città natale. Ma gli amministratori di Pescia, dove il musicista riposa nella
chiesa del Monte, si opposero affermando che Pacini aveva disposto per testamento che il suo corpo fosse sepolto in quella cappella.
Sempre nel 1981, l'amministrazione comunale di Catania, sindaco Salvatore Coco, con presentazione del maestro Gianandrea Cavazzeni, provvide alla ristampa anastatica del volume <<
Le mie memorie artistiche>> di Giovanni Pacini.
Il volume fu ristampato a cura di Luciano Nicolosi, con un saggio critico di Stefano Adabbo.
Catania inoltre ha intitolato al musicista
una villetta, un monumento e, in passato, anche una arena. In tempi moderni la sua Saffo è stata ripresa a Milano (1911), Catania (1939) e Napoli (1967).
Enc. di Ct Tringale Editore 1987.