Miss Italia 1954 ( Catania 1936 ) Prima di diventare reginetta di bellezza lavorò dietro il bancone di un negozio: dapprincipio vendette calze e maglie, reggiseni, e vestaglie, nel 1952 e nel 1953; poi, lenti e macchine fotografiche.
Il suo stipendio era salito da 12.000 a 25.000 lire mensili, passando attraverso le 228 lire quotidiane dell'indennità di disoccupazione, per otto mesi. In una sola estate, lei, che mai era stata in un locale pubblico a ballare, bruciò le tappe: reginetta di un lido balneare, miss Stampa, Miss Sicilia e ( lanciata da Pino Correnti ) miss Italia.
Quando, baciata dalla gloria, arrivò a Catania, percorse in auto scoperta le strade e levava il braccio abbronzato al pubblico che batteva le mani numeroso; poi fu ricevuta dal sindaco La Ferlita e con lui s'affacciò dal balcone sulla piazza Duomo, affollata, fra gli scrosci di altro tripudio plaudente.
Si truccava pochissimo e venne anzi scelta proprio per questa prerogativa, cui, volendosi abbandonare la formula della ragazza <<sofisticata>>, si volle annettere molta importanza. Fu una miss Italia nuova, come non ce n'erano mai state; la chiamarono <<ragazza acqua e sapone>>.
Era anche una brava figlia di mamma e papà. Il quale papà, impiegato presso il locale Ufficio del Registro, chiese, e ottenne, un anno di <<aspettativa>>, per poter accompagnare la giovane e farle da impresario: voleva avviarla al cinematografo.
La portò in giro per tutta l'Europa, le fece studiare dizione per correggerle la sguaiata cadenza dialettale, cercò scritture vantaggiose. Eugenia si mostrava indifferente; ma qualche film ha interpretato; il primo, Un palco all'opera, apparve sugli schermi nel giugno 1956. Poi si sposò e andò a vivere a Roma.
Enc. di Ct Tringale Editore 1987 |
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