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Tamburelli del Gruppo Folk Aulos


SHIBBOLETH
Canti & cunti


Gruppo Teatro Tempo











































































































































Etna



Il vulcano di Catania. Detto anche Mongibello, che vuol dire il monte Monte: gebel, in arabo, vuol dire monte. Dunque, il monte per eccellenza. Così lo chiamarono gli arabi quando, dall'826 al 1091, dominarono in Sicilia.

L'Etna non è solo una delle aree morfologiche e geologiche più interessanti del nostro continente, un grande vulcano ancora attivo che nel corso di centinaia di migliaia di anni ha creato attorno a sè un ambiente unico con una flora ed una fauna particolari; non è solo un campo di ricerca permanente per gli scienziati che studiano la formazione del nostro pianeta; non è solo una meta turistica ricca di stupendi panorami, di boschi, di grotte; non è solo un'importante stazione sciistica.

L'Etna è soprattutto un luogo mitico e misterioso, uno spazio più della mente e dello spirito che fisico, una creazione dell'immaginario collettivo elaborata nei millenni dalla cultura classica e dalla moderna cultura europea: sede di dèi e di giganti ( da Vulcano a Polifemo ), bocca dell'inferno, abitazione di ninfe e di dèmoni, terra di contrasti e di contraddizioni ( vita-morte, neve-fuoco, fertlità-roccia).

A questo aggiungiamo le eruzioni che, facendo spettacolo, chiamano studiosi, curiosi e inviati speciali dei giornali di tutto il mondo. Fra le più antiche eruzioni, impressionante dovette essere quella del 396 a.c., che arrivò al mare e impedì al condottiero cartaginese Imilcone di percorrere il litorale da Naxos a Catania.

Nel 1329 una eruzione partì dalla valle del bove presso Rocca Musarra: una diramazione invase il territorio di Mascali, un'altra avanzò nel mare a nord di Acireale, un'altra ancora minacciò Catania. Tra le eruzioni moderne, la più famosa e distruttiva fu quella del 1669 iniziatasi l'11 marzo da uno squarcio apertosi fra il cratere centrale e Nicolosi.

Nella parte inferiore si aprì la bocca effusiva con diverse bocche esplosive, i cui materiali formarono diverse colline, fra le quali i Monti Rossi. Ai piedi di questi proruppe un immenso torrente di lava fluida ( 968 milioni di metri cubi di lava 9 che raggiunse l'abitato di Catania, ne seppellì una parte e arrivò al mare, avanzando per quasi 700 metri.

Fu l'eruzione più colossale salvo una, preistorica, che emise mille milioni di metri cubi di lava. L'altezza del vulcano, come di tutti i vulcani, è andata variando col tempo, a cagione dei depositi talvolta imponenti di materiale, emesso dalle bocche, sull'orlo del cratere stesso, oppure per sprofondamenti di questo materiale.

E' stata, per esempio: di 3.313 metri nel 1865; di 3.274 nel 1900; di 3.263 nel 1932; di 3.269 nel 1942; di 3.295 nel 1956; di 3.326 nel 1966; di 3.346 nel 1971. Enc. Ct Tringale Editore 1987



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Catania com'era - Foto -


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