Logo

Tamburelli del Gruppo Folk Aulos


SHIBBOLETH
Canti & cunti


Gruppo Teatro Tempo











































































































































Catania
Cenni storici

Stabilire la data esatta della fondazione di Catania è forse una delle imprese più difficili e ardue in cui si siano imbarcati gli studiosi di storia patria.
La scarsità di documentazioni attendibili impedisce infatti una datazione certa ed ogni ipotesi formulata è spesso dettata da supposizioni ed influenzata da notizie che frequentemente affondano le loro radici nella leggenda.
La maggior parte degli studiosi sono concordi nel far risalire la fondazione di Catania al 729 a.c. ad opera di una colonia di Greci calcidesi i quali, guidati da Evarco ( che significa " il buon condottiero " ), colonizzarono il villaggio, abitato da Siculi, cui mantennero il nome che già aveva: Katàne.
Da piccolo villaggio quale era, Katàne divenne ben presto una città e vide, nel corso dei secoli, accrescersi la sua importanza con la costruzione di grandi edifici tra cui il Teatro, l'Odeon, la Naumachia, acquedotti e terme ed ebbe cittadini illustri che la resero famosa nel mondo antico. Tra questi ricordiamo Caronda ( cui si deve un codice di leggi adottate da molte città ), Androne ( inventore della danza ritmica ), Filistione ( considerato il precursore della medicina preventiva ) e Stesicoro, nativo di Imera ( ritenuto l'Omero della lirica per aver cantato per primo la leggenda di Enea ).

Nel 476 a.c. Katàne subì la prima distruzione ad opera del tiranno siracusano Ierone che ne deportò gli abitanti e le cambiò il nome in quello di Etna ( che conservò sino al 461 a.c. quando i Catanesi riconquistarono la loro città ridandole l'antico nome ).
Nel 415 a.c., durante la guerra peloponnesiaca tra Sparta ed Atene ( 431-404 a.c. ) divenne la base delle operazioni navali condotte dagli Ateniesi dopo che Alcibiade aveva convinto i Catanesi, con un discorso pronunciato nel Teatro Greco, a combattere al fianco di Atene contro Siracusa che invece sosteneva Sparta.
Conquistata dai Cartaginesi nel 354 a.c., subì la tirannia di Mamerco dalla quale venne liberata nel 339 a.c. da Timoleone.
Nel 263 a.c. venne conquistata dai Romani guidati dal console M. Valerio Messalla. La città fu saccheggiata e, tra le cose che i soldati portarono via c'era pure un orologio solare: i Romani non ne avevano mai visto uno sino ad allora e quando, giunti a Roma, lo posero nel foro, non riuscirono a farlo funzionare. Catania infatti si trova a tre gradi circa ad oriente di Roma per cui le linee tracciate non corrispondevano e anche l'orologio...non funzionava. Chissà, magari avranno pensato di averne preso uno guasto!.
La città venne ricostruita ed arricchita di grandi edifici ed il suo nome venne trasformato in quello di Càtina.
Una violenta eruzione dell'Etna la distrusse nel 121 a.c. ( a questo evento è legata la leggenda di Anfinomo ed Anàpia che furono detti Fratelli Pii e che resero celebre Càtina ).
Patì molto per i continui saccheggi operati da Verre e per la presenza di Sesto Pompeo, che ne fece una base militare, durante il secondo Triunvirato ( 43 a.c. ), per la lotta contro i sostenitori di Cesare, dissanguandola.
Negli anni successivi venne ripopolata e rifiorì divenendo un grande centro culturale e commerciale.
Nel 44 ( d.c. ) ebbe il suo primo vescovo, di nome Berillo, divenuto poi Santo, inviato da S.Pietro.
L'8 settembre del 238 nacque S. Agata che morì nel 251, durante la persecuzione contro i Cristiani ordinata da Decio, per il martirio inflittole dal proconsole romano Quinziniano. In questo periodo Càtina ebbe numerosi martiri della fede tra cui il diacono S. Euplio morto il 12 agosto del 304.
Dal 476 al 535 si susseguirono, così come nel resto della Sicilia, le invasioni barbariche: prima giunsero i Vandali, che avevano già fatto la loro prima apparizione durante la dominazione romana, poi gli Eruli, quindi i Goti e gli Ostrogoti.
A queste dominazioni si sostituì quella bizantina che, iniziata nel 535, ebbe fine nell'827. E' di questo periodo, e più precisamente della fine del 700 l'episodio legato al vescovo di Catania Leone ( divenuto in seguito Papa Leone II ) e alla tragica morte del mago Eliodoro.
Con la fine della dominazione di Bisanzio ebbe inizio quella araba durante la quale Catania venne chiamata Balad-el-fil ( cioè " città dell'elefante " )
Nel 1040 il generale bizantino Giorgio Maniace, durante uno dei numerosi tentativi per riconquistare la Sicilia, occupò Catania e trafugò il corpo di S. Agata portandolo a Costantinopoli.
Nel 1071 fu conquistata dal conte Ruggero il Normanno che nel 1094 fece costruire la grande chiesa-fortezza con il campanile alto 99 metri.
Il 17 agosto del 1126 il corpo di S. Agata venne riportato a Catania ad opera di due soldati, Gisliberto e Goselino, dopo non poche peripezie.
Nel 1169 la città subì la terza catastrofica distruzione a causa di un violento terremoto.
Ricostruita, fu in parte distrutta per la quarta volta nel 1194 ad opera dell'imperatore di Germania Enrico VI, figlio di Federico Barbarossa che, avendo sposato Costanza d'Altavilla, erede al trono normanno, era divenuto Re di Sicilia e mal aveva sopportato la fedeltà dei Catanesi verso i discendenti di casa Normanna. Con Enrico VI iniziò la dominazione Sveva.
Nel 1232 Federico II di Svevia, furente per il tentativo di adesione alla lega delle città guelfe fatto dai Catanesi, fece abbattere le mura, ordinò che non si costruissero case più alte di due piani e fece erigere il Castello Ursino ( 1239-1250 ).
Alla morte di Federico II prese le redini del governo Manfredi che i Catanesi aiutarono a combattere contro gli Angioini che tentavano di conquistare la Sicilia.
Nel 1268, alla morte di Corradino di Svevia, ultimo erede di Federico II, Carlo I D'angiò, chiamato da Papa Urbano IV, invase la Sicilia conquistando pure Catania ed instaurando la dominazione angioina.
Fu questo un periodo di grande decadenza e di continue angherie e soprusi inflitti dai francesi alla popolazione che sfociarono inevitabilmente nella ribellione.
Catania fu tra le prime città della Sicilia a ribellarsi allo straniero oppressore dando inizio alla lunga guerra del Vespro ( 1282-1372 ). Divenne poi dominio degli Aragonesi sotto i quali attraversò un periodo di grande splendore e fu da questi preferita a Palermo come capitale dell'isola.

Nel 1434 ebbe da Alfonso V il Magnanimo la sua Università, la prima della Sicilia e appunto per questo soprannominata <<Siculorum Gymnasium>> ( Università dei Siciliani ).
Intorno alo 1550, per ordine dell'imperatore Carlo V che aveva ottenuto la Sicilia circa trenta anni prima instaurando la dinastia degli Asburgo di Spagna, vennero innalzate, a difesa della città dalle incursioni turche, possenti mura. Esse circondavano la città con un perimetro di 6 Km., avevano sette porte e undici baluardi.

Nel 1609 venne nominato vescovo di Catania mons. Bonaventura Secusio, ex patriarca di Costantinopoli. Egli aveva portato con sè da quella città una piantina di limone dolce ( che in Sicilia non esisteva ) e che da lui venne chiamata <<patriarca>>.
Nel 1669 una enorme eruzione, iniziata l'11 marzo e finita in maggio, circondò la città, colmò il lago di Nicito, lambì il Castello Ursino e si riversò in mare. L'immenso fiume di lava, venuto giù da uno squarcio apertosi nei pressi di Nicolosi, non distrusse Catania ma la danneggiò notevolmente.

Nel 1693 un tremendo terremoto ridusse la città ad un cumulo di rovine. La ricostruzione venne affidata dal Vicerè Uzeda al Duca di Camastra che chiamò valenti architetti tra cui il giovane Giovan Battista Vaccarini e ben presto la città risorse, così come oggi si presenta ai nostri occhi.

Il trattato di Utrecht ( 1713 ) pose fine alla dominazione spagnola e la Sicilia venne assegnata a Vittorio Amedeo di Savoia.
Nel 1720 con il trattato dell'Aja l'isola passò all'austria, ma nel 1738 il trattato di Vienna stabilì che la Sicilia, assieme al Regno di Napoli, fosse assegnata ai Borboni.
Nel 1767 venne inaugurato nella chiesa di S. Nicola l'organo di Donato del Piano, uno dei più grandi del mondo.
Nel 1796 nacque il musicista Giovanni Pacini ( morì a Pescia nel 1867 ), autore dell'opera Saffo. Il 3 novembre del 1801 nacque Vincenzo Bellini ( morì a Puteaux presso Prigi il 23 settembre del 1835 ).
Nel 1818 un violento terremoto provocò gravi danni agli edifici pubblici e privati mietendo anche vittime tra la popolazione.
Il 31 agosto del 1840 nacque Giovanni Verga ( morto a Catania il 27 gennaio 1922 ).
Nel 1848 Catania, insieme a Palermo, si sollevò contro i Borboni, ma fu ripresa l'anno successivo, dopo una violenta battaglia condotta dal generale Filangeri.
Il 31 maggio 1860 si ribellò per l'ultima volta ai Borboni ( venne occupata poi dalle truppe garibaldine e, con l'aiuto degli stessi Catanesi, liberata definitivamente dal gioco borbonico. )
Il 18 agosto di due anni dopo, da un balcone di uno degli edifici dei Quattro Canti, Giuseppe Garibaldi pronunciò la storica frase: <<O Roma o morte>>.
Nel 1877 ricevette la visita di numerosi illustri ospiti. Tra essi ci furono: l'imperatore del Brasile Pedro II; il principe di Edimburgo, figlio della regina d'Inghilterra, con la moglie ( che era figlia dello Zar di Russia ) e il principe Tommaso di Savoia.
Nel 1890 circolò a Catania la prima automobile, di proprietà del barone Catalano di Vizzini ( oggi la vettura è conservata nel Museo dell'automobile di Torino ).
Nel 1896 ricevette la visita di un'altra ospite illustre: Eugenia di Montijo, vedova di Napoleone III imperatore di Francia.
Nel 1898 re Umbero I conferì alla città la medaglia d'oro a ricordo delle <<azioni eroiche della popolazione nei gloriosi fatti del 1948 che in iziarono il Risorgimento nazionale>>.
Il 27 aprile del 1906, all'età di 79 anni, morì a Napoli il musicista catanese Pietro Platania.
Durante la prima guerra mondiale ( 1915-18 ) Catania subì gravi perdite tra la popolazione civile e militare. Ai caduti per la difesa della Patria venne dedicato il Sacrario annesso alla chiesa di S. Nicola. Il 15 luglio del 1943, durante la seconda guerra mondiale, subì un pesante bombardamento che arrecò numerosi lutti ed ingenti danni alle costruzioni.
Con la fine della seconda guerra mondiale, avvenuta nel 1945, Catania intraprende la strada della ricostruzione e della crescita. Nel 1950 viene inaugurato l'aeroporto civile di Fontanarossa; nel 1953 il nuovo grande Palazzo di Giustizia dove, due anni dopo, viene collocata la grande ed originale statua della Giustizia dello scultore catanese Mimmo Maria Lazzaro. Nel 1954 iniziano i lavori per la costruzione della Zona Industriale; nel 1956 quelli per l'apertura, attraverso il vecchio e cadente quartiere di S. Berillo, del Corso Sicilia ( mai finito almeno fino al 2015), mentre ha inizio la costruzione del primo Grattacielo ( che è rimasto l'unico ).
Nel 1958 le auto immatricolate a Catania sono 50.000. Nel settembre del 1959 la città ospita il XVI congresso eucaristico nazionale. Nel 1962 viene firmato l'atto di gemellaggio tra Catania e la città di Grenoble.
Papa Giovanni XXIII eleva, nel 1963, la Cattedrale di Catania al rango di Basilica.
Nel 1971, con l'undicesimo censimento nazionale, i catanesi sono 400.048.
Nel 1973 viene apero al traffico il viale Africa, da Piazza Giovanni XXIII a Piazza Europa.
Nel 1975 si inaugura la <<Fontana dei Malavoglia>> in Piazza Giovanni Verga.
Nel 1979 Catania riceve la visita ufficiale del Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
Nel 1980 viene raggiunto e superato il numero di 500.000 sulle targhe automobilistiche.
La città di Catania è dunque in continua rapida espansione. Numerose soono le opere realizzate o in fase di realizzazione, sia per quanto riguarda la costruzione di grandi arterie che per quanto concerne le opere pubbliche tra cui, recentissima, la realizzazione della nuova Aerostazione a Fontanarossa.

Miniguida ai monumenti di Catania di Vincenzo Lorefice.
Comune di Catania - Archeoclub D'Italia - Finita di stampare nel 1981